Rhein difende Spahn: acquisti di maschere Corona sotto pressione e critiche!
Il primo ministro dell'Assia Boris Rhein difende Jens Spahn nell'affare delle maschere del 2025; Il Bundestag discute della commissione di studio sul Corona.

Rhein difende Spahn: acquisti di maschere Corona sotto pressione e critiche!
Negli ultimi giorni si è riacceso il dibattito sull'acquisto di mascherine legate al coronavirus da parte dell'ex ministro federale della sanità Jens Spahn (CDU). Il 10 luglio 2025 si è svolta al Bundestag una consultazione sulla formazione di una commissione di studio sul Corona. In questo contesto è intervenuto anche il primo ministro dell'Assia Boris Rhein (CDU) che ha difeso Spahn da numerose accuse. “Si è assunto la responsabilità in una situazione storica eccezionale”, ha sottolineato Rhein, che ha anche chiesto maggiore sostegno al suo collega di partito e ha descritto la pressione durante la pandemia come enorme. Anche il cancelliere Friedrich Merz sostiene Spahn e vede nelle decisioni del governo dell'epoca i passi giusti per combattere la crisi. Stern riferisce che la spinta per le mascherine durante la fase di picco della pandemia richiedeva un'azione rapida.
Ma il vento non soffia ovunque nella direzione di Spahn. Il segretario generale dell'SPD Tim Klüssendorf non ha escluso una commissione d'inchiesta, mentre anche i Verdi e la sinistra chiedono una revisione globale dell'acquisto di mascherine. Un rapporto recentemente pubblicato dall'investigatrice speciale Margaretha Sudhof solleva seri interrogativi sulle azioni di Spahn. Secondo questo rapporto, Spahn ha avviato già nel 2020 un acquisto di massa di mascherine protettive a prezzi di acquisto elevati, senza condurre trattative serie. I critici sottolineano che Spahn ha agito contro il parere dei suoi reparti specializzati e che non si può escludere un'influenza personale sulla scelta dei fornitori. Tagesschau informa che il governo federale ha speso circa 5,9 miliardi di euro per 5,8 miliardi di mascherine tra il 2020 e il 2024, ma solo 1,7 miliardi di queste sono state distribuite a livello nazionale.
Enormi appalti eccessivi e domande senza risposta
I numeri parlano chiaro: oltre la metà delle mascherine acquistate hanno dovuto essere distrutte e l’esecuzione dei contratti comporta rischi fino a 480 milioni di euro per controversie legali. Il Ministero presume che ci siano circa 100 cause legali in corso per un valore totale della controversia di 2,3 miliardi di euro. Ciò solleva la questione se sia necessario uno sguardo più attento per comprendere meglio il contesto di questo enorme appalto. [ZDF].
Le critiche però non restano inascoltate. Janosch Dahmen dei Verdi avanza accuse gravi e critica anche l'attuale ministro della Sanità Nina Warken per presunte correzioni nel rapporto. Il sospetto che la politica dell'informazione miri anche a proteggere Spahn incombe come una spada di Damocle sull'intero dibattito. Secondo lo stesso Spahn, ha agito al meglio delle sue conoscenze e convinzioni e descrive il rapporto come “niente di nuovo”. Tuttavia, resta la sensazione che qui sia in gioco qualcosa di più di una semplice rivalutazione delle decisioni passate.
Guardando al futuro
Ciò che accadrà dopo rimane discutibile. Mentre la direzione della CDU sostiene Spahn e non vede nuove accuse nel rapporto Sudhof non oscurato, altri partiti chiedono maggiore chiarezza. La pressione per un chiarimento cresce, soprattutto perché il Controllo federale delle finanze parla già di un “massiccio eccesso di acquisti” e vede ancora la necessità di chiarimenti. La discussione su una commissione d'inchiesta non è fuori discussione, anche se Spahn personalmente vede in una commissione di studio il modo migliore per venirne a capo. I cittadini possono essere curiosi di vedere come si muoverà il panorama politico su questo tema.