Weimar ricorda: il nuovo museo illumina il destino dei lavoratori forzati
Weimar ricorda: il nuovo museo illumina il destino dei lavoratori forzati
Il museo appena aperto per il lavoro forzato in Weimar non solo attira visitatori locali, ma sperimenta anche una grande popolarità a livello internazionale. La struttura, che è ospitata nel Gauforum, un monumento storico dell'era nazista, è iniziata nel maggio 2023 e da allora ha suscitato grande interesse.
Insights in the Dark Story
Lavoro forzato durante il Terzo Reich è un capitolo spesso sfollato della storia. Il museo di Weimar offre una panoramica completa dello sfondo che ha portato alla schiavitù di milioni di persone. "La nostra mostra inizia nel 1933 per chiarire che il lavoro forzato non è iniziato solo durante la guerra, ma già con il sequestro del potere dei nazionali socialisti", spiega Dorothee Schlüter, che è responsabile del lavoro pubblico della casa.
un luogo centrale della memoria
La risposta al museo è gratificante. Entro la fine di luglio 2023, 5.500 visitatori potevano già essere ricevuti, oltre a oltre 1.000 ospiti che erano presenti all'apertura e alla lunga notte dei musei. Schlüter prevede che queste cifre continuino ad aumentare, poiché le scuole e altri gruppi hanno già richiesto visite guidate.
Soprattutto gli ex lavoratori forzati e i loro parenti hanno visitato il museo e hanno espresso la loro gratitudine per un posto per un luogo in cui vengono raccontate le loro storie. "Dimostra che non sono soli con il loro destino", ha continuato Schlüter.
Risposta internazionale
Il museo ha già attirato gruppi di studenti dalla Norvegia e dalla Francia, nonché singoli viaggiatori internazionali della Repubblica Ceca e della Polonia. Questi visitatori non sono solo interessati alla mostra, ma anche nel modo in cui il lavoro forzato viene curato sia nel contesto nazionale che internazionale.
Connessione diretta al passato nazista
La posizione nel Gauforum non è una coincidenza. Inizialmente, il monumento doveva essere la residenza ufficiale di Gauleiter Fritz Sauckel, che era responsabile del reclutamento di lavoratori forzati. Questa connessione al passato aumenta l'importanza del museo come sito di ristrutturazione.
un contributo indispensabile alla cultura della memoria
Il museo di Weimar è una delle poche strutture in Germania che si occupano esclusivamente dell'argomento del lavoro forzato. Mentre altre istituzioni trattano il lavoro forzato solo come parte di un argomento più ampio, Weimar si concentra interamente su questa domanda e quindi dà un contributo importante alla cultura della memoria. È stato stimato che tra 20 e 26 milioni di persone dovevano fare il lavoro forzato durante la seconda guerra mondiale, sebbene gli effetti siano ancora sentiti oggi.
L'istituzione non ha solo un obbligo storico, ma anche un obbligo sociale di ricordare le atrocità del passato e di sensibilizzare sull'importanza dei diritti umani e della giustizia nel mondo di oggi. Attraverso la sensibilizzazione a questo argomento, il museo dà un prezioso contributo all'elaborazione della storia. I documenti originali raccolti che il museo ha ricevuto sono anche tenuti in un grande archivio del memoriale e contribuiscono all'elaborazione scientifica.
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