Impianti biogas in crisi: gli operatori chiedono percorsi politici chiari
Gli impianti di biogas nel distretto di Dingolfing-Landau devono affrontare sfide. Gli esperti discutono di nuove normative e richieste politiche.

Impianti biogas in crisi: gli operatori chiedono percorsi politici chiari
Gli operatori degli impianti di biogas si trovano attualmente ad affrontare una svolta critica. In occasione dell'evento informativo organizzato recentemente a Rottersdorf dal Gruppo di lavoro Biogas, organizzato dall'Associazione bavarese degli agricoltori e dall'organizzazione educativa, numerosi operatori hanno espresso le loro preoccupazioni per il futuro incerto dei loro impianti. Secondo Martin Schifferer, ingegnere specializzato in energie rinnovabili della GS Energiekonzepte, molti non hanno indicazioni chiare sulla redditività, soprattutto a causa della mancanza di linee guida politiche. Gli operatori chiedono urgentemente misure a livello UE per creare le condizioni quadro necessarie. Alcuni operatori temono addirittura che i loro sistemi possano diventare non redditizi a causa del cambiamento delle condizioni, riferisce il PNP.
A febbraio al Bundestag è stato approvato il nuovo pacchetto sulla biomassa, che viene visto come un raggio di speranza per il settore. Sebbene le nuove norme siano destinate a apportare alcuni miglioramenti, manca ancora una conferma definitiva a livello comunitario. Questa incertezza crea un’atmosfera tesa: bisogna prepararsi a due diversi sistemi normativi senza sapere quali condizioni alla fine si applicheranno in modo permanente.
Le innovazioni in uno sguardo
Uno dei maggiori cambiamenti nel nuovo pacchetto biomassa è l'aumento del volume delle offerte per la biomassa, che passerà da circa 2 gigawatt a circa 2,8 gigawatt. Soprattutto per gli anni 2025 e 2026 si prevede che ciò possa avere un effetto positivo sulla sicurezza della pianificazione degli operatori. Il finanziamento successivo dei sistemi esistenti sarà esteso da dieci a dodici anni, il che dovrebbe incoraggiare molti operatori. C'è anche un sovrapprezzo di flessibilità che passerà da 65 a 100 euro per kilowatt all'anno, che potrebbe far aumentare gli introiti degli operatori di sistema.
Sebbene il previsto aumento dei finanziamenti per la flessibilità sia visto come un passo nella giusta direzione, Schifferer osserva che proprio questa flessibilità rimane economicamente difficile per molti operatori. In definitiva, l’aumento dei finanziamenti per la flessibilità potrebbe sostenere la transizione energetica e ridurre i costi economici. La sfida è che l’energia rinnovabile non deve essere più costosa dei combustibili fossili, il che dovrebbe creare un incentivo per gli operatori ad adattare i propri sistemi alle nuove circostanze.
Prospettive e richieste
Il dibattito sulle energie rinnovabili continua ad essere un tema caldo. Sta diventando chiaro che il settore ha bisogno di una politica chiara e affidabile per non ritrovarsi in una situazione di stallo. È inoltre necessaria una strategia rapida e attuabile per creare incentivi agli investimenti. Gli operatori avvertono la necessità di affrontare intensamente le nuove condizioni e chiedono ai decisori politici regole chiare e attuabili.
Nel complesso, l’industria del biogas è a un bivio e i prossimi mesi saranno cruciali per determinare se le condizioni per gli operatori miglioreranno o se continueranno a lottare con l’incertezza. I politici non solo in Germania ma anche a livello europeo sono chiamati a promuovere in modo sostenibile lo sviluppo positivo degli impianti di biogas. Ora la palla passa ai responsabili: è ora di cambiare gioco.
Resta da vedere come tutto ciò continuerà. Una cosa però è chiara: gli operatori vogliono una buona mano in politica per affrontare con successo le sfide della transizione energetica.