Vuelta 2025: le proteste rallentano il giro ciclistico, 22 funzionari feriti!
Le manifestazioni a Madrid hanno messo in ombra la conclusione della Vuelta 2025; 22 agenti feriti, si intensificano le proteste contro Israele.

Vuelta 2025: le proteste rallentano il giro ciclistico, 22 funzionari feriti!
Quest’anno la Vuelta spagnola, una delle gare ciclistiche più rinomate d’Europa, non è stata solo teatro di grandi risultati sportivi, ma anche di un latente conflitto politico. Il prestigioso tour si è concluso lo scorso fine settimana a Madrid, ma le fasi finali sono state oscurate da massicce proteste e gravi conflitti. Gli organizzatori della Vuelta hanno espresso il loro rammarico per la brusca interruzione della tappa finale, resa necessaria domenica a causa di una grande manifestazione contro l'operazione militare israeliana a Gaza. Secondo radiowuppertal.de, il Ministero degli Interni spagnolo ha stimato in circa 100.000 il numero dei partecipanti, che hanno alzato la voce in modo pacifico ma fermo.
È diventata una sfida per la polizia: 1.500 agenti sono stati mobilitati per combattere le proteste. Questa presenza massiccia si è resa necessaria perché l'undicesima tappa della Vuelta di Bilbao ha dovuto essere interrotta anticipatamente quando i manifestanti hanno occupato il percorso. Nonostante la tensione non sono mancati gli scontri, la polizia ha segnalato solo due arresti e 22 agenti feriti lievemente. Il governo centrale ha sottolineato che le proteste sono state in gran parte pacifiche, mentre il sindaco José Luis Martínez-Almeida ha accusato il governo di Pedro Sánchez della violenza.
Proteste e preoccupazioni per la sicurezza
La Vuelta è diventata non solo un evento sportivo, ma anche una dichiarazione politica, poiché è diventata protagonista grazie alla partecipazione della squadra israeliana Israel-Premier Tech. I critici hanno chiesto l'esclusione della squadra e durante la gara ci sono state numerose proteste. Questi non sono stati sempre efficacemente controllati dagli organizzatori. Durante l'undicesima tappa a Bilbao, gli steward hanno dovuto abbandonare del tutto l'arrivo quando i manifestanti hanno nuovamente invaso la strada con bandiere palestinesi. Il portavoce del percorso e gli organizzatori alla fine hanno rinunciato alla gara per evitare ulteriori escalation, come riportato da taz.de.
Nel complesso, dimostra che la Vuelta spagnola è stata molto più di una semplice corsa ciclistica. Le proteste non si sono limitate solo alla Vuelta; L'impegno a favore dei palestinesi è evidente in tutta la Spagna. Un analista ha notato che l’opinione pubblica è cambiata radicalmente: un sondaggio ha rilevato che oltre l’82% degli spagnoli ritiene che Israele stia commettendo un genocidio, un aumento drammatico rispetto allo scorso anno. La risposta è inequivocabile e politici di diversi schieramenti esprimono opinioni diverse sulle proteste, con l’opposizione che a volte assume una posizione ambivalente. irishtimes.com sottolinea che anche il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares si è espresso a favore dell'espulsione della squadra israeliana, cosa che ha ulteriormente infiammato le tensioni.
La Vuelta passerà alla storia, non solo per i suoi successi sportivi, ma anche come simbolo della commistione tra sport e politica. Sarà emozionante vedere come si svilupperà la situazione relativa alla competizione nei prossimi anni, soprattutto se le proteste continueranno.
