La politica culturale di Weimer: intelligenza artificiale o censura?
Wolfram Weimer, Ministro aggiunto della Cultura, parla di intelligenza artificiale e politica culturale alla fiera del libro di Francoforte. Tensioni e sfide al centro.

La politica culturale di Weimer: intelligenza artificiale o censura?
Wolfram Weimer, da oltre cento giorni Ministro aggiunto della Cultura, suscita vivaci dibattiti nel panorama culturale. In occasione della sua presenza alla fiera del libro di Francoforte, ha parlato dell'intelligenza artificiale (AI) e del suo impatto sulla letteratura. Ha anche strappato qualche sorriso con la sua versione AI “Weimatar” – apparentemente un personaggio meno controverso dello stesso ministro, come riporta Backstage Classical.
Tuttavia, le speranze iniziali di una depoliticizzazione della politica culturale furono rapidamente smorzate dall’influenza ideologica di Weimer. Dalle sue dichiarazioni emergono aspettative dolorosamente deluse, come ad esempio l’equiparazione tra AfD e sinistra o il divieto del genere nelle autorità federali e nelle istituzioni culturali. I critici lo accusano di usare una retorica populista, mentre lui stesso ha definito, ad esempio, la televisione pubblica come “di sinistra”.
Decisioni culturali sotto pressione
Weimer, giornalista affermato e fondatore della rivista Cicero, si dedica alla guerra culturale politica. Viene descritto come il creatore di un “angolo del benessere per la destra” nel settore culturale della Cancelleria. Sotto la sua egida, la cultura, a quanto pare, è vista come un campo di battaglia politico e meno come uno spazio per lo sviluppo creativo.
Per aiutare l’industria cinematografica tedesca ha negoziato un aiuto finanziario e sta valutando la possibilità di incoraggiare i fornitori di streaming come Netflix e Amazon Prime a fare maggiori investimenti in Germania. Allo stesso tempo lavora su una concezione differenziata dei luoghi della memoria ed è fermamente contrario all’antisemitismo, anche se spesso viene considerato poco disposto al dialogo.
L'intelligenza artificiale come argomento futuro
Il tema dell'intelligenza artificiale rimane un tema caldo: il Consiglio culturale tedesco ha pubblicato un documento di sintesi che affronta le sfide e le opportunità di questa tecnologia nel settore artistico e culturale. Il Consiglio culturale sottolinea che l’intelligenza artificiale è una tecnologia dinamica la cui regolamentazione può essere concepita in modo significativo solo come compito per la società nel suo insieme. È da notare che il potenziamento della paternità umana dovrebbe essere al centro dell’attenzione poiché molti artisti utilizzano l’intelligenza artificiale come strumento nel loro lavoro creativo.
Il Consiglio Culturale vede anche la necessità di integrare l’intelligenza artificiale nell’istruzione e nell’insegnamento universitario per preparare le generazioni future a utilizzare la tecnologia in modo creativo. Questioni come la protezione dei dati, i diritti d’autore e l’accessibilità dell’arte e della cultura sono di cruciale importanza. L'appello del Consiglio Culturale al settore pubblico affinché sostenga la digitalizzazione nelle istituzioni di memoria non commerciali mostra la volontà di utilizzare l'intelligenza artificiale come motore di opportunità per il patrimonio culturale, come SWR aggiunge.
Con un concetto dettagliato e posizioni chiare, Weimer vuole determinare la direzione della politica culturale e collegare così il background digitale e le esigenze sociali. La carenza di lavoratori qualificati e culture diverse si intrecciano, ma non tutti si uniscono. Resta da vedere come si svilupperà la scena culturale alla fine: l'arte è infatti nota per imboccare strade inaspettate in tempi di crisi.
Possiamo solo sperare che la voce dei creativi venga ascoltata più forte nella confusione politico-culturale. La domanda rimane: un’intelligenza artificiale come “Weimatar” può forse guidarci meglio in questa discussione?
Le sfide sono grandi e lo stile di Weimer rimane controverso. Ma una cosa è chiara: c’è ancora molto da fare nel dibattito culturale per preservare la libertà creativa e allo stesso tempo preservare i valori sociali – aspetti che sono particolarmente importanti in tempi di crisi. Kulturrat e la digitalizzazione.