Conseguenze dell'inferno di fuoco: così la Bassa Sassonia si protegge dagli incendi boschivi!
Nell'agosto del 1975 devastanti incendi boschivi imperversarono nella Bassa Sassonia, in particolare nel distretto di Gifhorn, provocando la distruzione di 13.000 ettari.

Conseguenze dell'inferno di fuoco: così la Bassa Sassonia si protegge dagli incendi boschivi!
L'11 agosto 2025 segna l'anniversario di un capitolo oscuro della storia tedesca: i devastanti incendi boschivi nella brughiera di Lüneburg, che causarono enormi danni nel 1975. Con oltre 13.000 ettari di foresta distrutti e il tragico risultato di sette vittime, l'inferno rimane ancorato nella memoria come il più grande disastro antincendio mai avvenuto nella Repubblica Federale fino ad oggi. 50 anni fa infuriarono le fiamme, soprattutto nel Südheide e nel Wendland, che infuriarono per più di dieci giorni e misero a dura prova non solo la natura ma anche i vigili del fuoco che combatterono. Forte ZDF Le condizioni meteorologiche con raffiche di vento, temperature elevate di oltre 30 gradi e umidità solo del 20-30% sono state le ragioni principali della drammaticità degli incendi.
La tempesta di Quimburga del 1972 lasciò molta legna secca che le fiamme furono ben felici di catturare. Il confine tra lotta antincendio e caos è stato rapidamente superato. Oltre 15.000 vigili del fuoco, 11.000 soldati della Bundeswehr e molti volontari hanno combattuto per giorni le fiamme. Tuttavia, una tecnologia inadeguata e uno scarso flusso di informazioni hanno reso le operazioni notevolmente più difficili. Problemi di comunicazione e strutture di comando deboli hanno fatto sì che il disastro venisse dichiarato solo diversi giorni dopo, quando la situazione era già fuori controllo. Come il NDR Secondo quanto riferito, un direttore distrettuale inizialmente non ha presentato una richiesta di aiuto, mentre il suo sostituto ha valutato la situazione in modo realistico e ha mobilitato il sostegno, che alla fine è arrivato anche dall'estero.
Il pesante fardello sulle spalle dei vigili del fuoco
Cinque vigili del fuoco sono morti direttamente in azione o per problemi di salute come insufficienza cardiaca. I lavori di spegnimento sono stati davvero faticosi: le cattive condizioni delle strade e la mancanza d'acqua hanno ostacolato i soccorsi mentre l'incendio si propagava senza pietà. Il risultato finale è stato deludente. L'incendio si diffuse rapidamente a Queloh e Meinersen. Il 12 agosto alcune città furono addirittura costrette ad evacuare dopo lo scoppio di nuovi incendi.
Alla luce di queste esperienze, i responsabili hanno risposto al disastro. Sono state apportate modifiche fondamentali al lavoro dei vigili del fuoco, come l’innalzamento dell’età minima per le operazioni a 18 anni. Per garantire la migliore formazione possibile ai vigili del fuoco sono diventati obbligatori anche due anni di formazione di base. Sono state stabilite strutture gerarchiche e ora ci sono autopompe meglio equipaggiate con radio, navigazione satellitare e serbatoi d'acqua più grandi. Anche la Bassa Sassonia ha creato un moderno centro antincendio boschivo che, tra le altre cose, utilizza la tecnologia dei droni per identificare tempestivamente potenziali fonti di incendio.
Uno sguardo al futuro
Le lezioni del passato sono chiare: i pericoli posti dal cambiamento climatico rappresentano una seria minaccia. La brughiera di Lüneburg è ancora una zona ad alto rischio di incendi. Il piano d'azione del Paese per l'individuazione tempestiva e la repressione degli incendi dimostra che le autorità sono pronte a prevenire ulteriori disastri in futuro. Con più di 49 telecamere forestali e uno speciale servizio antincendio, la Bassa Sassonia è ora posizionata meglio di prima. Ma resta il ricordo dei tragici eventi dell'agosto 1975. Non serve solo come avvertimento, ma anche come forza trainante per ulteriori miglioramenti nei settori del controllo delle catastrofi e della lotta agli incendi. Resta da sperare che tali inferni fiammeggianti non debbano mai più imporre un tale tributo alle persone e alla natura.