Drammatico raid a Baden-Baden: il video mostra l'operazione di polizia!
Il 13 novembre 2025 a Baden-Baden e Waiblingen hanno avuto luogo raid a livello nazionale contro una rete di contrabbandieri.

Drammatico raid a Baden-Baden: il video mostra l'operazione di polizia!
Il 13 novembre 2025 a Baden-Baden e Waiblingen è stato effettuato un grave sciopero contro la criminalità organizzata. Un'irruzione orchestrata dalla procura di Baden-Baden ha mobilitato la polizia federale, gli investigatori della dogana e del fisco. La repressione è stata effettuata sia sulla Lange Straße a Baden-Baden che in un sushi bar sulla Scheuerngasse a Waiblingen. L'operazione rientra nell'indagine in corso da parte della squadra investigativa congiunta denominata “Acetone”, che si concentra sulla lotta alle reti criminali internazionali. Anche il video dell'atmosfera drammatica a Baden-Baden è una prova impressionante dell'intensità della misura, come riporta Good News 4.
Il raid a Waiblingen è avvenuto poco prima delle 18.00. Gli agenti, alcuni dei quali indossavano anche dei passamontagna, hanno perquisito il sushi bar suscitando scalpore nella zona. Questa operazione dimostra che le autorità sono determinate ad agire contro le attività illegali e i collegamenti che raggiungono le strutture internazionali. Come riferisce ZVW, il raid non è affatto un caso isolato, ma piuttosto parte di un'ampia iniziativa collegata al "Gruppo investigativo congiunto Aceton".
Investigazioni su larga scala
Il vasto raid non è isolato, ma piuttosto parte di uno sforzo globale per combattere le reti di contrabbando in Germania. Lo stesso giorno sono scoppiati attacchi in diversi Länder federali, con più di 500 forze di polizia federali, tra cui l'unità d'élite GSG 9, attiva nel Nord Reno-Westfalia e nel Baden-Württemberg. Questi raid sono il risultato di indagini internazionali coordinate, tra gli altri, da Europol, con funzionari tedeschi che hanno preso di mira una rete curdo-irachena. Come riferisce t-online, pendono mandati di arresto europei contro i sospettati, emessi da un tribunale francese.
Soprattutto negli ultimi anni, la tragedia nella regione è cresciuta in modo inequivocabile, con 72 migranti che hanno già perso la vita attraversando la Manica quest’anno. I trafficanti responsabili di traversate così pericolose pretendono talvolta somme inimmaginabili, comprese tra 2.500 e 10.000 euro a persona. L’attenzione dell’opinione pubblica su questi temi è aumentata e le attuali incursioni dovrebbero essere viste non solo come una misura preventiva, ma anche come un segnale a tutti i soggetti coinvolti: le forze dell’ordine non si lasceranno scoraggiare e sono pronte ad intraprendere azioni decisive contro le strutture che consentono tali crimini.
Gli eventi precedenti e l’intensità delle perquisizioni dimostrano chiaramente che la lotta contro le reti internazionali di trafficanti continuerà ad intensificarsi. I cittadini possono stare certi che le autorità stanno lavorando vigorosamente per trovare soluzioni per combattere la criminalità in tutte le sue sfaccettature.