La metà dei migranti si rifiuta di lavorare: il programma lotta per la sopravvivenza!
Progetto pilota a St. Wendel: L'obbligo di lavoro per i richiedenti asilo mostra risultati contrastanti per l'integrazione in Germania.

La metà dei migranti si rifiuta di lavorare: il programma lotta per la sopravvivenza!
In Germania è attualmente in corso di attuazione un progetto pilota per costringere i richiedenti asilo a lavorare. L'obiettivo è facilitare l'integrazione di queste persone nella società e allo stesso tempo consentire loro di partecipare attivamente alla vita comunitaria. Come conservatore europeo Secondo i rapporti, i richiedenti asilo disoccupati devono partecipare a lavori di servizio alla comunità, come la manutenzione dei parchi pubblici, per poter accedere a importanti servizi sociali. Udo Recktenwald, amministratore distrettuale della CDU di St. Wendel, ha commentato i primi risultati del programma, tutt'altro che rosei. Solo circa la metà dei 56 migranti coinvolti hanno adempiuto ai propri obblighi da aprile.
Il programma è inteso a promuovere una migliore integrazione dei richiedenti asilo e fornisce una serie di incentivi. Ciò dà ai partecipanti un accesso preferenziale ai corsi di tedesco. Tuttavia, coloro che non si presenteranno dovranno aspettarsi una riduzione dei benefici. I controlli sembrano necessari perché, secondo Recktenwald, molti migranti si sono dichiarati malati o si sono allontanati senza giustificazione. A sei migranti scomparsi era già stata tagliata completamente l’indennità sociale, mentre a sette partecipanti è stata ridotta l’indennità mensile.
Opportunità di integrazione attraverso il servizio alla comunità
Si prevede che il programma coinvolgerà un totale di 200 richiedenti asilo nei servizi comunitari entro il prossimo anno. A St. Wendel i costi ammontano a circa 150.000 euro. Nonostante gli ostacoli iniziali, Recktenwald è ottimista: vede il progetto come un possibile modello per l’attuazione a livello nazionale. Iniziative simili esistono già in altri distretti guidati dalla CDU, anche se i risultati variano. Nel Burgenland, nella Sassonia-Anhalt, secondo le informazioni di Mondo due su tre no, il che fa apparire la situazione iniziale moderata. Qui, 54 dei 60 migranti che non soddisfacevano i requisiti hanno ricevuto prestazioni sociali ridotte.
Un altro esempio è il distretto di Saale-Orla in Turingia, dove viene attuato il programma. Lì l'amministratore distrettuale Christian Herrgott, considerato un pioniere, ha già potuto realizzare i primi impegni lavorativi. Attualmente, 63 dei 96 richiedenti asilo assegnati sono attivi nelle misure. Le attività offerte comprendono, tra le altre cose, il taglio del prato e il riordino. Secondo Herrgott i successi ottenuti sono incoraggianti, anche se l'organizzazione non è priva di sfide. Bisogna però sottolineare che non tutti i migranti sono disposti a prendere parte alle misure offerte.
Critiche e condizioni quadro giuridiche
Le critiche agli obblighi lavorativi provengono principalmente da partiti di sinistra come SPD, Verdi e Sinistra, i quali sostengono che tali programmi potrebbero dissuadere i migranti dal lavoro regolare. Ma il quadro giuridico per tali obblighi lavorativi è chiaro: la legge sui benefici per i richiedenti asilo è stata modificata solo nel febbraio 2024 per creare la base giuridica per queste misure. In questo contesto, è importante notare che l’ammissibilità alle prestazioni sociali in Germania è legata a determinate condizioni, come l’età, la capacità di guadagno e la necessità di assistenza Asylum.net descrive.
In sintesi, nonostante il calo dei numeri di partecipazione finora, resta la speranza che i programmi abbiano un impatto positivo a lungo termine sull’integrazione dei richiedenti asilo. Dopotutto, partecipando ad opere di beneficenza, i migranti hanno l'opportunità non solo di adempiere ai propri doveri, ma anche di acquisire preziose esperienze e imparare la lingua, che può rendere loro la vita quotidiana più facile in Germania.