Venduto e ingannato: la famiglia Fulda lotta per soldi per l'Audi difettosa

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La famiglia Radke di Kassel fa causa ad un concessionario di automobili dopo aver acquistato un'Audi A4 difettosa. Il tribunale si pronuncia a favore dell'acquirente.

Familie Radke aus Kassel verklagt Autohändler nach Kauf eines defekten Audi A4. Gericht entscheidet zugunsten der Käufer.
La famiglia Radke di Kassel fa causa ad un concessionario di automobili dopo aver acquistato un'Audi A4 difettosa. Il tribunale si pronuncia a favore dell'acquirente.

Venduto e ingannato: la famiglia Fulda lotta per soldi per l'Audi difettosa

La storia di Daniel e Sabrina Radke del distretto settentrionale di Kassel si è trasformata in un dramma legale che rivela molto sulle insidie ​​del commercio di auto usate. Nel 2018 i Radke hanno acquistato un’Audi A4 usata da un concessionario locale per 12.700 euro. La prima impressione è stata positiva: il venditore è stato gentile e ha offerto un giro di prova. Ma pochi mesi dopo l'acquisto, si scoprì che l'auto era difettosa e aveva un consumo di olio allarmante di quasi 2,71 litri per 100 chilometri. Questo inganno avrebbe avuto ulteriori conseguenze, come rapporti HNA.

Dopo che i Radke hanno contattato il venditore e non hanno ricevuto risposta, hanno intentato una causa nel maggio 2019. Il tribunale ha stabilito nell'ottobre 2021 che l'auto era stata venduta rotta e la famiglia aveva diritto al rimborso del prezzo di acquisto. Ma l'esecuzione della sentenza è stata resa più difficile dall'assenza dell'amministratore delegato del concessionario.

Un lungo iter legale

Nel novembre 2021, i Radke hanno presentato una denuncia penale per frode. Nell'aprile 2025 la procura ha informato la famiglia che l'indagine stava entrando nella fase finale, senza però fornire un quadro temporale chiaro per un eventuale verdetto. Un portavoce della Procura ha sottolineato che spesso i procedimenti penali dei colletti bianchi possono durare diversi anni. Ci sono stati ritardi anche nella preparazione di una relazione di esperti dopo la morte di un consulente economico.

In un altro caso interessante è attualmente in discussione il tema dell’inganno fraudolento nel commercio di auto usate. In una sentenza del 19 luglio 2023, la Corte federale di giustizia ha chiarito che la mancata menzione di un'acquisizione breve e di un utilizzo limitato non costituisce necessariamente un inganno fraudolento. L'attore in questo caso aveva pubblicizzato un'auto usata per 4.500 euro, ma aveva acquistato lui stesso l'auto solo di recente e non era obbligato a rivelare queste informazioni al successivo acquirente. La sentenza chiarisce i limiti dell'esclusione delle garanzie e della responsabilità degli acquirenti negli acquisti privati. Ciò dimostra quanto complesso possa essere il quadro giuridico per acquirenti come i Radke, che devono fare affidamento sulla parola di un commerciante, il che alla fine può andare a loro svantaggio, come spiega anwalt.de.

Considerazioni finali

La situazione relativa all'Audi A4 di Daniel e Sabrina Radke apre un'ulteriore prospettiva sul tema della manipolazione dei gas di scarico. Lo conferma un altro caso di Düsseldorf: in una sentenza dell'agosto 2016 è stata respinta la causa di un proprietario di Audi che voleva restituire la sua auto perché dotata di un motore interessato dallo scandalo delle emissioni. Il tribunale regionale di Düsseldorf ha stabilito che il rivenditore non era obbligato a riprendere la merce, il che ha aumentato l'incertezza per i consumatori del settore. Questo caso, come riporta Motor-Talk, chiarisce che molti tribunali hanno respinto le azioni legali dei clienti VW.

Per i Radke la situazione rimane tesa: un esempio appassionato di quanto sia importante la trasparenza nel commercio automobilistico e di come gli acquirenti dovrebbero sempre essere consapevoli dei propri diritti per evitare di ritrovarsi con una montagna di problemi.