Nuovo farmaco Leqembi: speranza per i malati di Alzheimer a Treviri!
Un paziente di Treviri riceve un trattamento innovativo contro l'Alzheimer con Leqembi: speranza e sfide nel sistema sanitario.

Nuovo farmaco Leqembi: speranza per i malati di Alzheimer a Treviri!
Negli ultimi mesi si è aperto un capitolo entusiasmante nella ricerca sull'Alzheimer. Finora il trattamento di questa complessa malattia è stato per lo più sintomatico, ma l’approvazione del farmaco Leqembi in Europa nell’agosto 2025 fa ben sperare. Come il notizie quotidiane riportato, è il primo farmaco che non solo allevia la malattia, ma prende di mira anche direttamente la causa della malattia. Questo agente innovativo mira a rallentare la progressione della malattia di Alzheimer, soprattutto nelle fasi iniziali.
Le prime esperienze con Leqembi provengono da una paziente anonimamente conosciuta come Lisa B. di Treviri. Il suo medico le ha somministrato l'infusione al Brothers of Mercy Hospital dopo che le è stato diagnosticato il morbo di Alzheimer due anni fa. Sebbene l’efficacia e il costo di Leqembi siano controversi, Lisa rimane ottimista. Tollera bene il farmaco, ma sono necessari controlli regolari per monitorare gli effetti collaterali come brividi e aumento della temperatura.
Sfide e costi
Uno sguardo agli aspetti finanziari di Leqembi mostra che il trattamento costa circa 34.000 euro per paziente all'anno, di cui 24.000 euro per i farmaci e 10.000 euro per i servizi medici. Potrebbero inoltre esserci costi aggiuntivi per le analisi genetiche e l'identificazione di pazienti idonei tramite risonanza magnetica e test del liquido cerebrospinale. Queste spese elevate pongono sfide immense al sistema sanitario tedesco. In effetti, il trattamento può avere successo solo nel 5-10% dei pazienti con Alzheimer e solo nelle fasi iniziali della malattia.
Tuttavia, ci sono notizie incoraggianti: studi recenti suggeriscono che gli effetti di Leqembi potrebbero rallentare la progressione della demenza più e più a lungo di quanto si pensasse inizialmente. Il neurologo Matthias Maschke segnala addirittura un possibile ritardo di circa sei mesi, il che rappresenta un vero raggio di speranza per le persone colpite e le loro famiglie.
Campi di ricerca futuri
Ma a che punto siamo veramente con la ricerca sull’Alzheimer? Come il La ricerca sull'Alzheimer spiega, le cause della malattia rimangono diverse e complesse, dai depositi proteici all'infiammazione fino ai fattori genetici. Sono state fissate cinque priorità per la ricerca sulla demenza nel 2025: dalla diagnosi precoce all'uso di farmaci anticorpali al miglioramento della qualità della vita dei pazienti.
Siamo a un punto di svolta per quanto riguarda il trattamento e la consapevolezza dell’Alzheimer. Anche se Leqembi suscita speranza, è auspicabile che la ricerca continui a essere innovativa. Lisa B. dimostra che ottimismo e progresso possono andare di pari passo.
Per ulteriori informazioni sulla terapia infusionale e sui fornitori, è possibile visitare anche il sito web Centro Infusionale NICA che aiuta i pazienti a trovare un centro infusionale e fornisce un punto di contatto per domande specifiche. Sarà emozionante vedere come si svilupperà la situazione nei prossimi mesi e se queste nuove terapie porteranno i progressi sperati.